Il fondatore del Judo, Jigoro Kano, ha operato una rifondazione del Jujitsu tradizionale attraverso una rivoluzionaria sintesi di quello che veniva insegnato in varie Scuole, allo scopo di tramandare il patrimonio delle antiche tecniche dell’arte marziale giapponese, la cui origine si perde nella notte dei tempi, e consentire che esso venisse praticato da una larga fascia di allievi, conservando lo stile e la purezza delle tecniche praticate.

Il merito dell’introduzione di questo sport in Italia si fa risalire ai marinai della Marina italiana.

A partire dagli anni venti fu adottato nei programmi delle Scuole Militari, con il nome di “lotta giapponese”.

Il Judo dal 1964 è diventato uno sport olimpico.

Nel Judo si cerca di squilibrare l’avversario in modo da poterlo proiettare a terra e immobilizzarlo.

Il termine Judo è la fusione di due parole che significano “La via della cedevolezza”, in effetti in questa disciplina non si oppone mai la forza alla forza, ma si cerca di utilizzare proprio l’energia dell’avversario per sconfiggerlo o immobilizzarlo.

Il Judo è uno sport per tutte le età. Particolarmente indicato per i bambini, per la loro naturale predisposizione alla lotta. Non necessita, in realtà, di una preparazione troppo pesante, perché non è sport di potenza ma di abilità e tecnica, e può, quindi, essere praticato da tutti a qualsiasi età e sesso.

Fin dagli anni sessanta, intere generazioni di praticanti possono attestare la validità del Judo come strumento di Educazione Fisica e scuola morale.

Il Judo è uno sport che potenzia il fisico senza bisogno di pesanti allenamenti.

Nello stesso tempo sviluppa l’agilità del corpo perché usa le proiezioni. Possiede, poi, una qualità che caratterizza anche le altre arti marziali e cioè fortifica il carattere, abitua ad affrontare le difficoltà con maggiore autocontrollo e, specialmente per i bambini, è una formidabile “palestra di vita” in cui il ragazzo si allena al confronto con gli altri, con lealtà e rispetto per il prossimo.